7. I primi lanci nello Spazio sono stati uno dei suoi grandi interessi
9 cose che forse non sapete su Lucio Fontana
“Oggi, noi, artisti spaziali, siamo evasi dalle nostre città, abbiamo spezzato il nostro involucro, la nostra corteccia fisica e ci siamo guardati dall’alto, fotografando la Terra dai razzi in volo”. (Lucio Fontana, Spaziali, Secondo Manifesto spaziali, 1948 in Enrico Crispolti, Catalogo ragionato di sculture, dipinti, ambientazioni, tomo I, p. 115, Skira, Milano 2006)
I primi lanci di missili nello Spazio furono effettuati negli stessi anni in cui si sviluppò il movimento spazialista e la ricerca aerospaziale trovò nuovi stimoli, proprio alla fine degli anni ’40 con le prime immagini della Terra riprese da un missile nel 1946 (vd. nasa.gov/multimedia/imagegallery/image_feature_1298.html).
Queste fotografie vennero pubblicate su riviste, come Life, e su cinegiornali ed ebbero una grande diffusione in tutto il mondo e un forte impatto sull’immaginario di Fontana e sulla realizzazione delle sue opere.
Ancora nel 1961 l’artista fa riferimento ai primi viaggi dell’uomo nello Spazio per il concepimento dell’opera Fonti di energia, soffitto al neon per “Italia 61”, come racconta uno degli architetti del progetto Anna Monti: “al primo incontro ci parlò di quel “cielo nero da incubo” che l’astronauta aveva visto”. (Intervista ad Anna Monti, Milano, 2011 in Marinella Venanzi, Fontana e lo spazio. Aspetti innovativi dalle opere ambientali di Lucio Fontana, p. 136, Venezia, 2011-2012).