5. Ha sperimentato con materiali innovativi per la sua epoca
9 cose che forse non sapete su Lucio Fontana
![5_Lucio_Fontana_Imm1 Lucio Fontana, Struttura al neon per la IX Triennale di Milano, 1951, “Lucio Fontana”, Palazzo Reale, Milano, 1972. Foto: Ugo Mulas © Eredi Ugo Mulas. Tutti i diritti riservati. Courtesy Archivio Ugo Mulas, Milano - Galleria Lia Rumma, Milano/Napoli. © Fondazione Lucio Fontana](https://web-assets-hangarbicocca.pirelli.com/wp-content/uploads/2017/09/5_Lucio_Fontana_Imm1.jpg)
![5_Lucio_Fontana_Imm21 Lucio Fontana, Struttura al neon per la IX Triennale di Milano, 1951 © Fondazione Lucio Fontana](https://web-assets-hangarbicocca.pirelli.com/wp-content/uploads/2017/09/5_Lucio_Fontana_Imm21.jpg)
“Abbiamo sostituito, in collaborazione con gli architetti Baldessarri e Grisotti (al soffitto decorato), un nuovo elemento entrato nell’estetica dell’uomo della strada, il neon”. (Lucio Fontana, Gli spaziali alla IX Triennale di Milano, in “Domus” n. 254, 1951)
Neon, luci ultraviolette e vernici fluorescenti sono alcuni dei materiali che fin dalla fine degli anni ’40 entrano a far parte del linguaggio artistico di Fontana, provenienti dalla ricerca tecnico-scientifica, dal cinema e dalle sperimentazioni industriali. L’artista aveva infatti intuito le loro potenzialità per modificare la percezione dello spazio da parte dei visitatori, configurandosi come elementi fortemente innovativi nelle sue opere.
![Lucio Fontana, Lampadario, Städtische Galerie im Lenbachhaus, Monaco di Baviera, 1959-1960.
© Fondazione Lucio Fontana Lucio Fontana, Lampadario, Städtische Galerie im Lenbachhaus, Monaco di Baviera, 1959-1960. © Fondazione Lucio Fontana](https://d2snyq93qb0udd.cloudfront.net/HangarBicocca/wp-content/uploads/2017/09/5_Lucio_Fontana_Imm3.jpg)