Thumb_India_in_un_Attico

Evento Public Program

Sheela Gowda
Remains

15 Settembre 2019 – Ore 18.30

L’India in un Attico. Fabio Sargentini e la tentazione indiana

Ore 18.30
L’India in un Attico. Fabio Sargentini e la tentazione indiana
Conferenza di Luca Cerizza

A seguire alle ore 19.30
Visita della mostra con la co-curatrice Lucia Aspesi

In occasione della giornata di finissage della mostra “Remains” di Sheela Gowda, il Public Program propone una conferenza di Luca Cerizza – curatore e critico d’arte. L’incontro è seguito da una visita guidata con Lucia Aspesi, co-curatrice della mostra.

Nella conferenza L’India in un Attico. Fabio Sargentini e la tentazione indiana, Cerizza indaga il rapporto del gallerista Fabio Sargentini e della sua galleria d’arte (L’Attico, Roma) con la cultura indiana e in particolare la musica classica hindustani. Grazie al contatto con i musicisti minimalisti americani (La Monte Young e Terry Riley) e una serie di viaggi in diverse regioni dell’India, Sargentini diventò un importante ambasciatore della musica indiana in Italia. Attraverso tutti gli anni ‘70, organizzò una serie di concerti e festival, nella sua galleria e successivamente negli spazi della Sala Borromini, che mettevano in dialogo musicisti indiani di altissimo livello (Salamati Ali Khan, Pandit Pran Nath, Ustad Asad Ali Khan, Ustad Aminuddin Dagar, T. R. Mahalingam), con alcuni tra i minimalisti americani più noti (Terry Riley, Philip Glass, Charlemagne Palestine, oltre allo stesso Young), ma anche danzatori indiani (B. Swarnamukhi) e americani (Joan Jonas). Momento culminate di questo dialogo fu, nel marzo 1977, il progetto “L’Attico in viaggio”: Sargentini e altri amici della galleria, tra cui gli artisti Francesco Clemente e Luigi Ontani, i critici d’arte Cesare Brandi e Vittorio Rubiu, attraversarono l’India in un viaggio accompagnato da eventi e performance. Ne risultarono una serie di cronache redatte da Brandi e successivamente pubblicate, e il rafforzarsi del rapporto di Clemente e Ontani con la cultura indiana, che accompagna il loro lavoro fino ad oggi.

La conferenza inserisce l’esperienza di Sargentini all’interno di una più ampia mappa di rapporti tra la cultura italiana e occidentale e quella indiana, presentando una serie di materiali visivi e audio-video in parte inediti, provenienti dall’archivio di Fabio Sargentini.

A seguire, Lucia Aspesi, co-curatrice della mostra, guida il pubblico in un itinerario attraverso le opere di “Remains”, esplorando i processi di lavoro e di ricerca che caratterizzano la pratica di Sheela Gowda e proponendo uno sguardo sulla relazione tra simbologia e fisicità nell’uso dei materiali.

L’appuntamento fa parte de “Il Tempo delle Donne”, la festa-festival organizzata da Corriere della Sera e La27esimaOra

 

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