Steve McQueen

Sunshine State

31.03 – 31.07.2022

Mostra Passata – NAVATE

A cura di Vicente Todolí

Mostra organizzata da Pirelli HangarBicocca, Milano, in collaborazione con Tate Modern, Londra

Vincitore del Turner Prize e del premio Oscar, Steve McQueen (Londra, 1969; vive e lavora tra Londra e Amsterdam) ha creato alcune delle opere più significative nell’ambito delle immagini in movimento negli ultimi trent’anni, rivolgendo il suo sguardo radicale sulla condizione umana, i suoi drammi e la sua fragilità, e cogliendo in modo toccante e provocatorio questioni attuali come la costruzione dell’identità, il senso di appartenenza, il diritto alla libertà.

“Sunshine State” è un’esperienza immersiva nel linguaggio visivo di Steve McQueen. I lavori esposti – sei opere filmiche e una scultura – tra i più rilevanti del percorso dell’artista, rappresentano modelli narrativi liberi e punti di vista inaspettati sulle più ampie e trasversali sfumature dei contesti sociali storici e contemporanei. Per Pirelli HangarBicocca, McQueen ha concepito un apposito progetto espositivo che si sviluppa negli spazi delle Navate e del Cubo e sull’esterno dell’edificio. Attraverso un percorso non cronologico, la mostra ripercorre la carriera di Steve McQueen nelle arti visive, mettendo in luce l’evoluzione della sua pratica degli ultimi vent’anni. Le opere riunite qui per la prima volta danno vita a una narrazione visiva, rivelando il radicale approccio dell’artista alla realtà e offrendo l’opportunità di conferire nuove letture al lavoro di McQueen.

Il titolo dell’esposizione prende spunto proprio dall’omonima installazione video inedita dell’artista, Sunshine State (2022), commissionata e prodotta dall’International Film Festival Rotterdam (IFFR) 2022 e presentata qui in anteprima assoluta.

Numerose sono le istituzioni di rilievo internazionale che hanno presentato le opere e i progetti monografici di Steve McQueen, tra cui Tate Modern, Londra (2020); Tate Britain, Londra (2019-2021); MoMA Museum of Modern Art, New York, Institute of Contemporary Art, Boston (2017); Whitney Museum of American Art, New York (2016); Schaulager, Basilea (2013); Art Institute of Chicago (2012); National Portrait Gallery, Londra (2010); Baltic Centre for Contemporary Art, Gateshead (2008); The Renaissance Society, Chicago (2007); Fondazione Prada, Milano (2005); ARC, Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (2003); Museu Serralves, Porto, Fundació Antoni Tàpies, Barcellona (2002); Institute of Contemporary Arts, Londra, Kunsthalle Zürich (1999); Museum Boijmans van Beuningen, Rotterdam (1998); Portikus, Francoforte (1997). McQueen ha partecipato a due edizioni consecutive di documenta a Kassel (2002 e 1997), e a quattro della Biennale di Venezia (2015, 2013, 2007 e 2003), dove ha anche rappresentato la Gran Bretagna nel 2009.

Ha ricevuto svariati premi, tra i quali Johannes Vermeer Prize (2016), Harvard University, W.E.B. Du Bois Medal (2014), CBE (Commander of the Most Excellent Order of the British Empire) (2011), OBE (Officer of the Most Excellent Order of the British Empire) (2002) e il Turner Prize, Tate Gallery, Londra (1999). McQueen è stato inoltre premiato per Hunger con la Caméra d’Or al Festival di Cannes (2008) e con l’Oscar per il miglior film per 12 anni schiavo (12 Years a Slave) nel 2014.