Collateral
01.02 – 15.03.2007
Mostra Passata
In collaborazione con Anna Daneri e Andrea Lissoni
CORY ARCANGEL | PIERRE BISMUTH | CANDICE BREITZ | BRICE DELLSPERGER | CHARLES DE MEAUX | OMER FAST | THOMAS GALLER | LIAM GILLICK & PHILIPPE PARRENO | CHRISTOPH GIRARDET & MATTHIAS MÜLLER | PIERRE HUYGHE | RUNA ISLAM | MIKE KELLEY | DIMITRIS KOZARIS | MELIK OHANIAN | CAROLA SPADONI | CLEMENS VON WEDEMEYER
Quali sono le relazioni oggi fra arte e cinema? È trascorso ormai un decennio dall’emergere dell’attenzione nella scena artistica per il cinema, per il suo immaginario, per il suo mondo e per le sue tecniche. Cosa resta di quella fascinazione reciproca e come si è trasformata quell’attrazione a tratti fatale?
Collateral è la prima mostra italiana, ideata e curata da Adelina von Fürstenberg, in collaborazione con Anna Daneri e Andrea Lissoni, che sonda in modo esaustivo le molte corrispondenze possibili fra arte e cinema. La mostra è anche una ricognizione che, non trascurando la dimensione spettacolare tipica del cinema, consente da una parte di ipotizzare un bilancio e dall’altra di tracciare ipotesi sull’immediato futuro della pratica artistica legata alle immagini in movimento. La ricerca dei diciotto artisti invitati rivela tutta l’attrazione per l’immaginario e per le strutture del cinema e attinge al tempo stesso alla possibilità di mostrare e far vedere il cinema sotto una nuova luce. Nella maggior parte dei casi, per la generazione degli artisti in mostra, il lavoro consiste nell’intervenire su un film di culto, su una sequenza chiave, sulla star o sui suoi gesti, oppure nel cambiare l’essenza della materia cinematografica e tutti i processi a essa connessi: non solo quindi il film in sé, la sua forma o la sua memoria possibile, ma anche la sala cinematografica e la scenografia, fino alle modalità della proiezione. Negli ultimi anni, grazie anche alla possibilità di accedere direttamente ai materiali e di manipolarli più o meno liberamente, è stata possibile una riscoperta della storia complessiva del cinema, in tutti i suoi episodi. E gli artisti hanno avuto la possibilità di misurarsi con il mito e la tradizione a partire da un atteggiamento indipendente, spesso oltrepassandone i limiti e reinventando liberamente le sue stesse suggestioni.