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Pirelli HangarBicocca presenta “Doubt”, la mostra personale di Carsten Höller, artista tedesco tra i più riconosciuti a livello internazionale per la sua approfondita riflessione sulla natura umana. La mostra, a cura di Vicente Todolí, si espande attraverso due percorsi speculari e paralleli, che richiedono la partecipazione sensoriale del pubblico. Sono i visitatori a poter scegliere come affrontare la mostra e quale percorso intraprendere.
Per Carsten Höller la scelta, infatti, è insita nell’opera d’arte e sin dall’inizio della mostra l’installazione Y (2003), formata da numerose lampadine che si accendono a intermittenza, pone il dubbio sulla direzione da scegliere.
“Doubt” presenta oltre venti opere, sia storiche che nuove produzioni, collocate sull’asse centrale dello spazio, in modo da creare un muro divisorio che permette di vedere le opere solo a metà.
Il pubblico deve ricordarle così fino al momento in cui incontra l’altra metà, percorrendo il lato opposto. Grandi installazioni, video e fotografie giocano con le coordinate spaziali e temporali del luogo espositivo, sviluppando un viaggio tra simmetria, duplicazione e ribaltamento.
Il percorso espositivo alterna lavori che rimandano a esperimenti ottici – tra cui Upside-Down Goggles (1994 – in corso), con i quali l’artista invita il pubblico a vedere il mondo capovolto – a quelli legati a una dimensione ludica – come Two Flying Machines (2015), con le quali si può sperimentare la sensazione del volo o Double Carousel (2011), una giostra per adulti che provoca sentimenti di euforia e stupore.
La mostra include anche Yellow/Orange Double Sphere (2016), un dispositivo luminoso sospeso composto da due sfere concentriche e lampeggianti, che interagisce con l’opera di Philippe Parreno Marquee (2015), parte della mostra “Hypothesis” precedentemente ospitata in Pirelli HangarBicocca.
Nello spazio del Cubo di Pirelli HangarBicocca l’opera Two Roaming Beds (Grey), costituita da due letti che si muovono ininterrottamente, permette di trascorrere un’intera notte all’interno della mostra “Doubt” di Höller. Con il loro movimento casuale e ininterrotto, i due letti singoli si spostano sul pavimento alla velocità quasi impercettibile e, accompagnano il sonno del visitatore, che si sveglia in un luogo diverso da quello in cui si è addormentato.
Formatosi come fitopatologista, Carsten Höller (Bruxelles, 1961. Vive e lavora a Stoccolma, Svezia, e Biriwa, Ghana) ha un dottorato in scienza dell’agricoltura, ed è specializzato in ecologia chimica. A partire dai primi anni Novanta Höller abbandona la carriera da scienziato per dedicarsi all’arte. Negli ultimi vent’anni ha esposto il suo lavoro in numerose istituzioni internazionali: Hayward Gallery – Southbank Centre, Londra (2015); Thyssen-Bornemisza Art Contemporary, Vienna (2014); New Museum, New York (2011); Hamburger Bahnhof Museum für Gegenwart, Berlino (2011); P.S.1 Contemporary Art Center, New York (2006); ICA, Boston (2003); Fondazione Prada, Milano (2000). Nel 2006, ha presentato l’installazione Test Site all’interno del progetto “The Unilever Series” della Turbine Hall in Tate Modern. Ha partecipato inoltre a importanti rassegne d’arte internazionali tra cui quattro edizioni della Biennale di Venezia (2015, 2009, 2005, 2003).
In mostra sono presenti alcune opere coprodotte con Hayward Gallery – Southbank Centre di Londra. L’esposizione si avvale inoltre del supporto tecnico di INELCOM.