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“Metaspore” è la prima mostra in un’istituzione italiana di Anicka Yi (Seul, 1971; vive e lavora a New York), una delle figure più innovative e interessanti nel panorama contemporaneo. Nella sua pratica Yi combina linguaggi e tematiche provenienti da ambiti differenti: dalla filosofia alla biologia, dalla politica alla fantascienza. La collaborazione è fondamentale nella pratica di Yi, che lavora con professionisti provenienti da numerosi campi del sapere in un dialogo che coinvolge anche diverse figure professionali del suo studio.
La mostra, la più completa mai realizzata, ospita oltre venti installazioni che scardinano i confini tra discipline, indagando i concetti di metamorfosi, interdipendenza, ecosistema e simbiosi. Il percorso espositivo, sinestetico e immersivo, stimola l’esperienza sensoriale e percettiva dei visitatori, presentando sia opere incentrate sulla dimensione olfattiva, sia lavori che riflettono sui processi trasformativi della materia. Le installazioni rivelano i temi fondamentali della pratica di Anicka Yi, come la coesistenza di diversi organismi, forme di intelligenza non-umane, identità e giustizia sociale.
Il titolo, “Metaspore” – un neologismo coniato da Yi – prende ispirazione dal mondo biologico: le spore sono le unità cellulari che riproducono e danno origine a nuove entità viventi senza la necessità di una riproduzione sessuale. Da qui viene evocato metaforicamente il modo in cui l’artista concepisce il suo lavoro, in grado di contaminare ed essere contaminato dall’ambiente circostante. Ne sono esempio gli ecosistemi microbici dalle molteplici colorazioni dell’opera Biologizing the Machine (spillover zoonotica), 2022, nata dalla collaborazione con il dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
La mostra è accompagnata dalla più esaustiva monografia sull’artista. Include schede dettagliate sulle opere esposte, l’intera cronologia visiva delle mostre personali di Anicka Yi e un glossario inedito dei suoi più rilevanti riferimenti concettuali, ideato in collaborazione con l’artista stessa. Il catalogo presenta inoltre i contributi di Giovanni Aloi, storico dell’arte, Rachel Lee, docente di inglese e gender studies, e una conversazione tra Merlin Sheldrake, autore e biologo, e Yi, insieme a un testo edito dai curatori del progetto.
Mostre personali di Anicka Yi sono state realizzate in numerose istituzioni di rilievo internazionale, tra le quali Hyundai Commission, Turbine Hall, Tate Modern, Londra (2021); Solomon R. Guggenheim Museum, New York (2017); Fridericianum, Kassel (2016); Kunsthalle Basel, MIT List Visual Arts Center, Cambridge, Massachusetts, The Kitchen, New York (2015); Cleveland Museum of Art (2014). L’artista ha partecipato a diverse mostre collettive, tra cui la Biennale di Venezia (2019); Whitney Biennial, New York (2017); Okayama Art Summit, Gwangju Biennale (2016); Taipei Biennial (2014); Biennale de Lyon (2013).
Anicka Yi è vincitrice di importanti premi, quali The Louis Comfort Tiffany Foundation Award (2011) e il Guggenheim Hugo Boss Prize (2016).