Evento Public Program
Céline Condorelli
bau bau
12 Marzo 2015 – Ore 21.00
Light Fragments
Una serata di proiezioni a cura di Lucia Aspesi
Giovedì 12 marzo 2015 alle ore 21 HangarBicocca presenta Light Fragments, una serata di proiezioni a cura di Lucia Aspesi, Curatorial Researcher di HangarBicocca. Il programma Light Fragments è costruito come un sistema di possibili connessioni e analogie visive e sonore con la mostra “bau bau” di Céline Condorelli, a cura di Andrea Lissoni. La rassegna video è un momento di analisi intorno all’immagine in movimento intesa come uno spazio attivabile, disponibile e moltiplicabile, in cui divengono concretamente visibili i processi della produzione artistica che sono al centro della riflessione di molte opere di Céline Condorelli.
Le sperimentazioni luminose di Light Fragments seguono un percorso che a partire dai primi del Novecento con il film Lichtspiel Schwarz-Weiss-Grau (1930) di László Moholy-Nagy arriva alle produzioni contemporanee di giovani artisti e filmmaker, come l’irlandese Laura Buckley il cui video Fata Morgana (2012) è qui presentato per la prima volta in Italia.
Il programma della serata:
László Moholy-Nagy, Lichtspiel Schwarz-Weiss-Grau (1930)
Gianni Colombo, in collaborazione con Vincenzo Agnetti, Vobulazione Bieloquenza NEG (1970)
John Smith, Leading Light (1975)
Antoni Muntadas, Video is Television? (1989)
Laura Buckley, Fata Morgana (2012)
Beatrice Gibson, The Tiger’s Mind (2012)
Tra le opere proiettate, il film collaborativo The Tiger’s Mind (2012) di Beatrice Gibson, realizzato con la partecipazione di diversi artisti, tra cui la stessa Céline Condorelli, in cui appaiono alcune sue installazioni che “agiscono” nello spazio.
Leading Light (1975) di John Smith mostra il susseguirsi di luci e ombre all’interno di una stanza nel corso di un’intera giornata rivelando quello che l’artista stesso ha definito come la “bellezza irregolare di uno spazio familiare”.
Il programma di proiezione prosegue con l’opera Video is Television? (1989) di Antoni Muntadas – artista di riferimento per Céline Condorelli – in cui frammenti di film, video e clip televisivi si susseguono in un gioco di specchi e riflessioni sulla natura dei media contemporanei e con Vobulazione Bieloquenza NEG (1970), uno dei rarissimi esperimenti con il videotape di Gianni Colombo realizzato in collaborazione con Vincenzo Agnetti. Il lavoro è caratterizzato dalla forma geometrica di un quadrato, il quale viene deformato da Gianni Colombo grazie all’impiego di un vobulatore – dispositivo elettronico con il quale è possibile modificare le frequenze di trasmissione nei televisori a tubo catodico – e dal suono ottenuto attraverso il “neg” (strumento rivelatore di pause), inventato da Agnetti, che interviene sul livello della soglia uditiva. Come molte opere della Condorelli, Vobulazione Bieloquenza NEG nega la staticità e l’immobilità dell’opera d’arte.