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Chen Zhen

Frammenti di cultura e arte dalla Cina contemporanea

Da giovedì 1 aprile a giovedì 29 aprile, ogni giovedì alle ore 19

Eternal Misunderstanding” è una serie di conversazioni e conferenze digitali dedicata alla scoperta e all’approfondimento di alcuni presupposti filosofici e culturali che hanno reso possibile il percorso artistico ed esistenziale di Chen Zhen, con un particolare accento sulle reciproche influenze tra Cina e mondo occidentale.
Il titolo del ciclo, “Eternal Misunderstanding” [eterno malinteso], riprende un’espressione con cui Chen Zhen fa riferimento alle eccessive semplificazioni utilizzate nella sfera europea e statunitense per rappresentare la cultura e l’arte contemporanea cinese. Per Chen Zhen–appartenuto alla prima generazione di artisti cinesi contemporanei affermatasi in Europa a partire dagli anni ‘80–in una condizione di diaspora divenuta emblematica di una crescente globalizzazione del sistema dell’arte internazionale, concetti come malinteso e cortocircuito hanno tuttavia anche un’accezione positiva, in quanto elementi che permettono l’apertura di nuovi spazi creativi e di senso al di fuori di identità definite e monolitiche.
La serie “Eternal Misunderstanding”, partendo da alcuni dei temi alla base della ricerca di Chen Zhen e della sua mostra Short-circuits, presentata negli spazi di Pirelli HangarBicocca fino al 6 giugno 2021, si sviluppa in cinque incontri e coinvolge studiosi e curatori internazionali, provenienti da contesti geografici e disciplinari molto diversi: lo studioso di estetica e filosofia interculturale Marcello Ghilardi; il curatore Davide Quadrio, che da oltre 25 anni lavora tra Italia e Cina; la critica e curatrice basata a New York Wang Xin; la studiosa e docente Franziska Koch; la storica dell’arte e curatrice basata a Pechino Mia Yu; la studiosa di Daoismo Elena Valussi che vive e insegna a Chicago.

Gli appuntamenti
I primi due incontri sono dedicati all’approfondimento di alcuni aspetti filosofici e culturali fondamentali per la poetica di Chen Zhen:

  • Giovedì 1 aprile, alle ore 19, Marcello Ghilardi, professore associato di Estetica all’Università di Padova, parla di “Altri spazi, altri tempi. Forme dell’estetica tra Europa e Cina” sviluppando una riflessione sulle differenze e sui punti di contatto esistenti nella realizzazione di un discorso condiviso tra Cina e pensiero di matrice europea, partendo da concetti quali tempo, universo, luogo, durata, gesto, forma.
  • Giovedì 8 aprile, alle ore 19, Elena Valussi, Senior Lecturer del Dipartimento di Storia della Loyola University a Chicago e studiosa di Daoismo, tematiche gender, sessualità e religione in Cina, esplora “La concezione del corpo nel Daoismo e nella medicina cinese in conversazione con l’arte di Chen Zhen”, riflettendo sui procedimenti fisici e spirituali di guarigione e di purificazione del corpo nel Daoismo e nella medicina cinese.

Seguono tre conversazioni, di cui Davide Quadrio è curatore e moderatore, pensate per delineare una narrazione sul modo in cui l’arte contemporanea cinese è stata accolta, raccontata e storicizzata in Europa e negli Stati Uniti, e nel paese d’origine. A partire dalla generazione di Chen Zhen fino a oggi, alcuni protagonisti e studiosi che hanno lavorato e vissuto in entrambi i contesti cercheranno di restituire una prospettiva ampia e articolata sulla scena artistica attuale e sulle sue implicazioni culturali e geopoolitiche:

  • Giovedì 15 aprile, alle ore 19, la curatrice Wang Xin parla di “Spirituality (and its Misunderstandings) as Cosmotechnics” esplorando il rapporto tra tecnologia e spiritualità in artisti cinesi e occidentali partendo dalla generazione di Chen Zhen e navigando attraverso il lavoro di artisti quali Huang Yongping, Faith Ringgold, Zhao Yao, Ian Cheng, Lu Yang e Ye Funa.
  • Giovedì 22 aprile, alle ore 19, la storica dell’arte Fraziska Koch parla di “Group exhibitions mediating contemporary art from China in the post-Mao era”. Partendo dalla sua esperienza personale di studentessa di arte nella Cina continentale nel 2004, Koch ricostruisce la ricezione e la presentazione dell’arte cinese in Europa e Stati Uniti attraverso le grandi mostre collettive e le collezioni private a partire dagli anni ’80.
  • Giovedì 29 aprile, alle ore 19, la curatrice e storica dell’arte Mia Yu, esperta di arte asiatica contemporanea, parla di “Engaging ‘Global China’: Then and Now”. Racconta dunque del ritorno, intorno alla fine degli anni ’90, degli artisti cinesi della generazione di Chen Zhen nel proprio paese d’origine e delle questioni culturali e di identità artistica ad esso connesse.

Marcello Ghilardi è professore associato di Estetica all’Università di Padova. È inoltre membro del gruppo di ricerca sull’immaginario “Orbis Tertius” dell’Università di Milano-Bicocca. I suoi interessi di ricerca si concentrano sulla filosofia interculturale e sul rapporto tra arte e pensiero nel confronto fra tradizione europea e tradizione sino-giapponese. Ha tradotto dal cinese il classico di Shi Tao, Discorsi sulla pittura del monaco Zucca Amara (2014); tra i suoi volumi: Arte e pensiero in Giappone (2011); Filosofia dell’interculturalità (2012); Il vuoto, le forme, l’altro (2014); La radice del sole (2019); Arte e meditazione (2020).

Elena Valussi è Senior Lecturer nel Dipartimento di Storia della Loyola University a Chicago. Si è laureata in Lingue Orientali all’Università di Venezia, ha conseguito un Master in Religioni della Cina e un dottorato in Storia delle religioni cinesi all’Università SOAS di Londra. Con Stefania Travagnin, dirige il progetto “Religious Diversity in Sichuan Province”. Con Natasha Heller, dirige “Women in Asian religions”. Con Matthias Schumann, si sta occupando dell’editing del libro Spirit Writing in Chinese History and Contemporary Practice. È stata eletta vice-presidente della Society for the study of Chinese Religions e ha appena concluso la co-direzione del Gruppo di Studi Daoisti alla American Academy of Religions. Si occupa di Daoismo, gender, sessualità e religione in Cina, specificamente dal periodo Qing a quello Repubblicano.

Davide Quadrio è un produttore e curatore che lavora tra l’Europa e la Cina. È visiting professor allo IUAV di Venezia, dipartimento di Arti visive e moda. Ha fondato e diretto per un decennio il BizArt Art Center, primo laboratorio creativo indipendente non profit a Shanghai, come piattaforma per promuovere la scena artistica contemporanea locale. Nel 2007 ha creato Arthub, centro di produzione e curatoriale attivo in Asia e nel mondo. Gli archivi di BizArt e Arthub sono stati presentati come organizzazioni di spicco attive in Cina negli anni 2000 in “Art and China after 1989: Theatre of the World”, Guggenheim New York e Bilbao. Ha appena vinto l’Italian Council per il progetto Fluxo, previsto per novembre 2021, con Alessandro Sciarroni, che verrà presentato in Pirelli HangarBicocca.

Wang Xin è una storica dell’arte e curatrice che vive a New York. I suoi progetti curatoriali passati includono “Ink Art: Past as Present in Contemporary China”, The Metropolitan Museum of Art, New York (2013); “Lu Yang: Arcade”, New York (2014); “THE BANK SHOW: Vive le Capital”, BANK, Shanghai (2015); “THE BANK SHOW: Hito Steyerl”, BANK, Shanghai (2015); “chin(A)frica: an interface”, Institute of Fine Arts, New York (2017); e “Life and Dreams: Contemporary Chinese Photography and Media Art”, The Walther Collection, Neu-Ulm (2018). I suoi scritti sono apparsi sul mensile e-flux, su Artforum, Kaleidoscope, Mousse, Flash Art e Art in America. Ha tenuto conferenze presso diverse istituzioni fra cui Para/Site International Conference, Yale University, School of Visual Arts, Queens Museum, The Museum of Modern Art, Städelschule, e come relatrice principale per la conferenza “Asia/Technics” presso la School of the Art Institute of Chicago (2019). Wang è anche Joan Tisch Teaching Fellow presso il Whitney Museum of American Art e gestisce l’archivio discorsivo sui futurismi asiatici su afuturism.tumblr.com.

Franziska Koch è Assistant Professor di Storia dell’arte globale presso il Karl Jaspers Centre for Advanced Transcultural Studies dell’Università di Heidelberg. È co-curatrice dell’antologia Negotiating Difference. Contemporary Chinese Art in the Global Context (VDG Weimar 2012) e autrice di Die ‘chinesische Avantgarde’ und das Dispositiv der Ausstellung. Konstruktionen chinesischer Gegenwartskunst im Spannungsfeld der Globalisierung (trascrizione 2016). Ha co-fondato il Research Network for Modern and Contemporary Chinese Art (ReNetMoCoCA) e guida congiuntamente il team di Heidelberg impegnato sul progetto “Worlding Public Cultures: the Arts and Social Innovation” (finanziato da BMBF/DLR, 2019-2022).

Mia Yu è una storica dell’arte e curatrice di Pechino specializzata in arte asiatica contemporanea. Vincitrice del China Contemporary Art Award (CCAA) Art Critic Award e del Yishu Award for Critical Writing, Mia Yu è autrice di numerose pubblicazioni in inglese e cinese su riviste d’arte. Recentemente, la sua ricerca sulla storia della Biennale di Shanghai è pubblicata nel libro Uncooperative Contemporaries: Contemporary Art Exhibitions in Shanghai in 2000, ultimo titolo della collana “Afterall Exhibition Histories”. È stata nominata per il premio Art Awards of China (AAC) Curator of the Year nel 2020 per il suo lavoro curatoriale al Jimei x Arles International Photo Festival. Mia Yu fa attualmente parte dei comitati di giuria di Hyundai Blue Prize Emerging Curator Awards, Art021 x Porsche Art Awards e Art Nova Awards.