Nari Ward

Ground Break

28.03 – 28.07.2024

Mostra Passata – NAVATE

A cura di Roberta Tenconi con Lucia Aspesi

Nari Ward (St. Andrew, Giamaica, 1963; vive e lavora a New York) è un artista di fama internazionale noto per le sue installazioni realizza­te con materiali familiari e quotidiani, in cui si stratificano riferimenti sociali e storici. Donan­do nuove funzioni a un’ampia gamma di oggetti trovati che racchiudono una storia unica, l’arti­sta si confronta con la memoria e la trasforma­zione, aprendosi a nuove possibilità. Con i suoi intrecci e giustapposizioni di elementi di recu­pero, Nari Ward allude a diversi aspetti socia­li e politici, e affronta temi relativi all’identità, alle questioni razziali, alla giustizia e al consu­mismo, creando opere d’arte toccanti, in cui si incontrano domande spirituali e concettuali. L’impiego intenzionale di materiali quotidiani che sono residui di usi, luoghi, comunità e tem­pi precedenti, consente a chi osserva di stabilire un rapporto diretto con le opere, mantenen­do allo stesso tempo la narrazione aperta alle urgenze del contemporaneo.

La retrospettiva presso Pirelli HangarBicocca raccoglie per la prima volta una selezione di opere che indaga la ricerca di Nari Ward con la performatività e i progetti incentrati sulla collaborazione. Con un focus specifico su opere basate sull’idea di tempo, che comprendono video, lavori sonori, sculture performati­ve e installazioni, la mostra esplora a fondo la pratica trentennale dell’artista, presentando sia opere storiche e seminali sia nuove produzioni. La narrazione si snoda attraverso le installazioni di grande formato che Ward realizza tra il 1996 e il 2000 per la coreografia Geography Trilogy di Ralph Lemon, e che per la prima volta da allora vengono qui presentate in un contesto espositivo. Le tre opere creano una nuova coreografia insieme ad altre sculture, video, in­stallazioni e al corpo stesso dei visitatori. Il concetto di performatività anima la mostra stessa, caratterizzata da un programma di azioni collaborative dal vivo svoltesi durante l’esposizione.

La mostra è accompagnata da una monografia che presenta gli studi più aggiornati sulla pratica di Nari Ward, esplorando a fondo gli aspetti della performatività, del suono e delle pratiche basate sul tempo, nate dagli scambi collaborativi nel lavoro dell’artista. Il libro contiene saggi e contributi tematici di studiosi e critici internazionali, tra cui Naomi Beckwith, Jessica Bell Brown, Adrienne Edwards, Dieter Roelstraete, e Christina Sharpe.

Calendario di performance Groundings per Ground Break, 2024
27 marzo / 19.30: Water Spirits con Justin Randolph Thompson, Andre Halyard, Jermay Michael Gabriel
13 aprile / 15.30, 17: Attack the Distortions con Justin Randolph Thompson, Andre Halyard, Mackda Ghebremariam Tesfaù
14 aprile, 5 maggio / 15.30, 17: Attack the Distortions con Justin Randolph Thompson, Andre Halyard, Mackda Ghebremariam Tesfaù
21 aprile / 15.30, 17: Water Spirits con Justin Randolph Thompson, Andre Halyard, SADI
19 maggio, 9 giugno, 7 luglio / 15.30, 17: A Drop in the Bucket con Justin Randolph Thompson
Le performance sono state inframmezzate da Groundings/Soundings di Justin Randolph Thompson in collaborazione con SADI

Numerose istituzioni internazionali hanno ospitato mostre personali di Nari Ward, fra cui: Fondazione Nicola Trussardi, Milano (2022); New Museum, New York (2019, 1993); Museum of Contemporary Art, Denver, Contemporary Art Museum, Houston (2019); The Al­drich Contemporary Art Museum, Ridgefield (2019-2020); deCor­dova Sculpture Park and Museum, Lincoln (2018-2019); Socrates Sculpture Park, New York, The Institute of Contemporary Art, Boston (2017); The Barnes Foundation, Philadelphia (2016); Pérez Art Museum Miami, Scad Museum of Art, Savannah (2015); LSU Mu­seum of Art, Baton Rouge, Louisiana (2014-2015); Chateau de Blan­dy-Les-Tours, Francia (2013); Mass MoCa, Massachusetts (2011-2012); Contemporary Art Galleries at the University of Connecticut (2007); Palazzo delle Papesse – Centro Arte Contemporanea, Siena (2006); GAM, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino (2001); Walker Art Center, Minneapolis (2001, 2000); Magasin, Grenoble (1994).
Le sue opere sono state anche presentate in occasione di numerose biennali internazionali, quali: Sharjah Biennial (2023, 2005); Whitney Biennial (2006, 1995); Taipei Biennale (2006); do­cumenta, Kassel (2002); Biennale di Venezia (1993). L’artista ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali: Vilcek Pri­ze in Fine Arts, New York (2017); Joyce Award, The Joyce Founda­tion, Chicago (2015); Nadine Carter Russell Chair, LSU College of Art + Design, Louisiana (2013); Rome Prize, American Academy in Rome (2012).

 

Sponsor tecnico per la realizzazione dell’opera Ground Break, 2024