Nan Goldin

This Will Not End Well

9 OTTOBRE 2025 - FEBBRAIO 2026

Mostra Futura – NAVATE

A cura di Fredrik Liew. La presentazione in Pirelli HangarBicocca è a cura di Roberta Tenconi con Lucia Aspesi

Mostra organizzata dal Moderna Museet in collaborazione con Pirelli HangarBicocca, Milano, Stedelijk Museum, Amsterdam, Neue Nationalgalerie, Berlin e Réunion des musées nationaux – Grand Palais, Parigi

L’artista Nan Goldin (Washington D.C., 1953; vive e lavora a New York) è una delle principa­li voci del nostro tempo. La sua esplorazione dell’esperienza umana è leggendaria, e ha in­fluenzato profondamente le generazioni succes­sive. La sua prima opera, The Ballad of Sexual Dependency, documenta la vita a Provincetown, nel Lower East Side di New York, a Berlino e a Londra a partire dagli anni settanta e ottanta, fino ai giorni nostri. Goldin ha fotografato, con ruvida tenerezza, il mondo della sua cerchia di amici, creativi e bohémien. Le sue fotografie ci offrono istantanee dell’intimità e dell’affettività, del quotidiano e delle feste sfrenate, e della co­stante lotta fra autonomia e dipendenza. Il lavo­ro di Goldin, che appartiene alla generazione la cui esperienza è stata caratterizzata dalla libertà delle scelte di vita prima dell’AIDS, e dalla crea­zione di un mondo alternativo al di fuori della so­cietà normativa, è anche un documento di quei tempi. Intorno al 1980, Nan Goldin ha iniziato a presentare le sue diapositive in vari club e locali pubblici di New York, oltre che nei cinema un­derground e in occasione di festival cinemato­grafici in Europa. A ogni presentazione aggior­nava e rielaborava le sue diapositive, utilizzando più proiettori sullo sfondo di un’eclettica colonna sonora. La sua capacità di rivisitare queste pre­sentazioni ha costituito da allora il nucleo della sua pratica artistica. Negli ultimi 40 anni, Gol­din ha prodotto dodici diversi slideshow, ovvero proiezioni di diapositive, dai ritratti degli amici ai racconti di eventi familiari traumatici. Da allora, ha aggiunto a queste opere elementi quali imma­gini in movimento, voci e materiali d’archivio.

“This Will Not End Well” (Non finirà bene) è la prima mostra che presenta una panoramica completa dell’opera di Nan Goldin come filmmaker. L’esposizione presso Pirelli HangarBicocca includerà la più ampia selezione di proiezione di diapositive effettuata finora, tra cui The Ballad of Sexual Dependency (1981-2022), il magnum opus di Goldin; The Other Side (1992-2021), ritratto storico concepito come omaggio agli amici e alle amiche transgender che ha fotografato tra il 1972 e il 2010; Sisters, Saints and Sibyls (2004-22), opera di testimonianza sul trauma familiare e sul suicidio; Fire Leap (2010-22), incursione nel mondo dei bambini; Sirens (2019-20), trip nell’estasi della droga; e Memory Lost (2019-21), viaggio claustrofobico attraverso l’astinenza da droghe, tra gli altri slideshow. La mostra sarà installata in padiglioni appositamente progettati dall’architetta Hala Wardé, ciascuno concepito in reazione a una specifica opera.

Diverse istituzioni internazionali hanno ospitato esposizioni di Nan Goldin, fra cui National Gallery of Australia (2023); Neuer Berli­ner Kunstverein, Berlino (2022); Arts Institute of Chicago (2020); Tate Modern, Londra (2019); Triennale di Milano (2017); MoMA Museum of Modern Art, New York (2016); Museu de Arte Moder­na, Rio de Janeiro (2012); Louvre Museum, Parigi (2010); Kiasma, Helsinki (2008); Centre Pompidou, Parigi (2007, 2001); La Cha­pelle de la Salpêtrière, Parigi (2004); Musée d’Art Contemporain de Montréal, Quebec (2003); Castello di Rivoli Museo d’arte contemporanea, Torino, Museu Serralves, Porto, Whitechapel Art Gallery, Londra (2002); Reina Sofia, Madrid (2001); Kunsthalle Wien, Vienna (1998); Stedelijk Museum, Amsterdam (1997); Fo­tomuseum Winterthur (1997); Whitney Museum of American Art, New York (1996); Kunstmuseum Wolfsburg (1996); Neue Natio­nalgalerie, Berlino (1994); Moderna Museet, Stoccolma (1993); The Institute of Contemporary Art, Boston (1985).
Le sue opere sono state incluse anche in numerose biennali, quali Biennale di Venezia (2022); Biennale di Sydney (1996); Whitney Biennial, New York (1995, 1993, 1985).
Goldin è stata nominata Commandeur des Arts et des Lettres (2006), ed è stata destinataria di numerosi riconoscimenti, fra cui Käthe Kollwitz Prize, Berlino (2022); Centenary Medal della Royal Photographic Society di Londra (2018); the Edward MacDowell Medal, New Hampshire (2012); Hasselblad Award, Göteborg, Svezia (2007). Nel 2017 Goldin ha fondato P.A.I.N. (Prescription Addiction Intervention Now), gruppo di azione diretta che prende di mira specificamente la famiglia di miliardari Sackler.