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Chiara Camoni (Piacenza, 1974; vive e lavora a Seravezza, Italia) è una delle artiste italiane di maggior rilievo della sua generazione. La sua pratica si estende dal disegno alle stampe vegetali, dal video alla scultura, con particolare attenzione per la ceramica. Il suo lavoro si contraddistingue per l’uso di oggetti appartenenti al mondo domestico o di materiali organici che l’artista impiega nella sua produzione. Erbe, bacche e fiori, ma anche diversi tipi di argilla e ceneri determinano le tonalità naturali distintive dei suoi lavori e richiamano la terra e la vegetazione che l’artista raccoglie e inserisce nelle sculture. Le opere vengono poi manipolate e riassemblate da Chiara Camoni attraverso gesti rituali, connotati da un forte legame con mondi ancestrali e arcaici, volti a esplorare il rapporto con l’artigianato e la sfera spirituale. La dimensione collettiva e di scambio è altrettanto rilevante nella sua pratica: l’artista infatti si avvale spesso di collaborazioni con amici e parenti, workshop e seminari per realizzare le sue opere.
La mostra in Pirelli HangarBicocca raduna il corpus più ampio delle opere di Chiara Camoni mai presentato e, insieme a una serie di nuove produzioni, dà vita a un’architettura di collettività e raccoglimento, ispirata nelle forme al giardino all’italiana tardo-rinascimentale e agli anfiteatri antichi. Il disegno simmetrico e radiale della pianta crea corridoi e stanze, strade e ambienti, che dividono lo spazio in aree dove i visitatori possono sostare o dialogare. Questa grande installazione ospita numerose opere dell’artista, tra cui un’ampia selezione di sculture in terracotta policroma o smaltata come le figure antropomorfe dalla serie Sisters (2017-23) e i “Vasi Farfalla” (2020-22), reinterpretazione dei vasi canopi egiziani. Insieme alle isole scultoree come i pavimenti in ceramica, Pavimento (For Clarice), (2021) e le tende composte di stampe vegetali Senza Titolo (una Tenda), (2019) sono state esposte nuove opere figurative ispirate al vocabolario dei bestiari medievali in materiali come onice, pietra leccese e alluminio.
La mostra è accompagnata da un catalogo monografico che include una documentazione approfondita dell’esposizione e testi critici commissionati a storici dell’arte, sociologi e archeologi. Saggi e contributi specifici di autori come Anna Anguissola, Domitilla Dardi, Gian Antonio Gilli, Chus Martínez, Alice Motard e Andrea Viliani espandono alcuni dei concetti e temi presentati in mostra.
Diverse istituzioni internazionali hanno ospitato sue mostre personali, tra cui A Tale of a Tub, Rotterdam (2023); GAM, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino (2022); CAPC, musée d’art contemporain de Bordeaux, Centre européen d’action artistiques contemporaines CEAAC, Strasburgo (2021); Mostyn Centre for Contemporary Art, Llandudno, Galles, Middlesborough Insititute of Modern Art, Regno Unito (2019); Nomas Foundation, Roma (2015).
I suoi lavori sono stati anche esposti in numerose mostre e rassegne collettive come Biennale, Borger-Odoorn, Olanda (2023); Biennale Gherdëina, Val Gardena, Museum of Modern and Contemporary Art, MAMAC, Nizza (2022); CENTRALE, Brussels, Nottingham Contemporary, GNAM, Galleria Nazionale di Arte Moderna, Roma (2021); Quadriennale di Roma, Palazzo delle Esposizioni, Roma, Centrale Fies, Trento, Maison des Arts Georges & Claude Pompidou, France (2020); Magazin des Horizons, Grenoble, GNAM, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma (2019); Gallerie d’Italia, Milano, Museo Novecento, Firenze (2018); Museo Internazionale delle Ceramiche, Faenza, ar/ge Kunst, Bolzano (2017); CAC-Contemporary Art Centre, Vilnius, Triennale di Milano, MACRO Museo d’Arte Contemporanea, Roma (2016); Museo Villa Croce, Genova (2015).